Proteine, vitamine e minerali (in particolare il calcio) e tanta acqua. Questi nutrienti sono spesso citati tra le colonne portanti di una sana alimentazione per la popolazione anziana che, con il passare degli anni, deve modificare almeno in parte la propria dieta per far fronte ai cambiamenti legati all’invecchiamento. Il latte, ma anche alcuni prodotti da esso derivati, rappresentano in questo senso un vero e proprio concentrato di salute racchiudendo in un unico alimento tutti i nutrienti sopra citati.
Per quanto riguarda per esempio l’idratazione, problema importante per molti anziani nei quali lo stimolo della sete non funziona più al meglio, il latte può rappresentare una soluzione interessante essendo composto per buona parte di acqua (87% circa). Con un bicchiere di latte ci si idrata e si apportano inoltre energia, vitamine e minerali. La nicotinamide riboside, un derivato della vitamina B3 presente nel latte, secondo diversi studi agisce tra l’altro come una sorta di “anti-aging” su diversi processi metabolici che riguardano anche muscoli, fegato e cervello. Non meno importante per le persone anziane, che spesso devono fare i conti con problemi di tipo economico, è il costo relativamente basso del latte e dei suoi derivati rispetto ad altre fonti di nutrienti. E c’è anche una buona notizia per chi si preoccupa di intolleranze e difficoltà di digestione: dopo i 65 anni si osserva una riduzione dell’intensità dei sintomi legati all’intolleranza al lattosio.
L’osteoporosi e la sarcopenia (la riduzione della massa muscolare) rappresentano senza dubbio due dei principali nemici del sano invecchiamento. A livello nutrizionale si può fare molto per mettere un freno a questi fenomeni fisiologici che si fanno sentire soprattutto negli anziani e ancora una volta latte e derivati giocano un ruolo di primo piano. Dal punto di vista delle proteine, la Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) fissa per gli anziani un obiettivo giornaliero di 1,1 grammi per kg di peso corporeo per prevenire carenze e problemi correlati, mentre per quanto riguarda il calcio, minerale principe per la salute dell’osso, la dose raccomandata è di 1.200 g al giorno.
E come spiegano gli esperti della Società Italiana di Osteoporosi “le proteine del latte e dei formaggi sono della stessa alta qualità biologica di quelle delle uova e della carne” con una differenza importante: latte e derivati hanno anche il vantaggio di rappresentare la migliore fonte alimentare di calcio. Numerosi studi confermano l’effetto positivo del consumo di latte e derivati sulla salute delle ossa: una ricerca pubblicata su Archives of Osteoporosis mostra che le ossa degli over70 che consumano più latticini sono più forti. Uno studio pubblicato sul Journal of Nutrition sottolinea invece come gli effetti benefici a livello osseo di latte e latticini siano spesso legati alla presenza di vitamina D, fondamentale per il buon assorbimento del calcio assunto con la dieta, e in alcuni casi aggiunto al latte che si trova in commercio. “Una cosa da ricordare è che il calcio non è in soluzione nei grassi ma solo nell’acqua: quindi il latte magro o parzialmente scremato e lo yogurt magro contengono persino un po’ più calcio per litro del latte e yogurt interi” chiariscono dalla Società Italiana di Osteoporosi.
Il calcio è alla base della salute dell’osso, ma sono in molti a chiedersi se una dieta ricca di calcio possa portare alla formazione dei dolorosi calcoli renali o se l’assunzione di quantità quotidiana di latte e derivati aumenti il rischio di problemi cardiovascolari come il deposito di calcio nelle arterie. La risposta in entrambi i casi è “no”, almeno in condizioni di salute normali. In alcuni casi particolari di predisposizione personale o di presenza di specifiche patologie potrebbero esserci problemi legati all’assunzione alimentare di calcio, ma si tratta di condizioni non molto comuni e che devono sempre essere discusse personalmente con lo specialista.
Non bisogna comunque dimenticare che l’effetto sulla salute di latte e latticini va ben oltre il calcio. Nonostante la fama negativa legata al loro contenuto di grassi, per esempio, questi alimenti hanno un ruolo protettivo nei confronti dello sviluppo di alcune malattie metaboliche come il diabete di tipo 2, sempre più diffuso nella popolazione anziana. Lo spiega anche uno studio recentemente pubblicato sulla rivista European Journal of Nutrition che ha coinvolto un gruppo di anziani di origine mediterranea a elevato rischio cardiovascolare: un’alimentazione sana che comprende anche il consumo di buone quantità di derivati del latte e in particolare lo yogurt protegge dal diabete di tipo 2, con riduzioni del rischio che arrivano anche al 40-45%.
Fonti:
1. NFI – Il latte vaccino. Ruolo nell’alimentazione umana ed effetti sulla salute. Giugno 2017.
2. SINU – Tabelle LARN 2014.
3. Lega osteoporosi. Alimentazione e osso.
4. Hallkvist OM, et al. Archives of Osteoporosis 2018;13(1):9.
5. Sahni S, et al. J Nutr 2017;147:645–52.
6. Díaz-López A, et al. Eur J Nutr 2016;55:349–60.