Per frenare l’impennata dell’obesità infantile negli USA, in tempo di crisi, si punta sul binomio “salute-risparmio”.
A proporre ai bambini la merenda low-cost a contenuto calorico controllato, sono gli esperti della Scuola di Salute Pubblica dell’Università di Harvard che, nel numero di febbraio della rivista “Preventing Chronic Diseases”, hanno presentato una ricerca condotta nei doposcuola di trentadue strutture della Young Men’s Christian Association.
Secondo lo studio americano, per una merenda confezionata ricca di grassi e zuccheri, mediamente i genitori spendono poco meno di 60 centesimi di Dollaro, e per puntare a un break più salutare spenderebbero circa il 50% in più.
L’ideale sarebbe, invece, riuscire a disporre quotidianamente di una merenda salutare a prezzi sostenibili, e comunque non superiori ai dolci ricchi in grassi e zuccheri.
Da quest’osservazione partono i suggerimenti degli studiosi: più frutta fresca (basta un solo frutto), ricorrere maggiormente all’acqua al posto delle bibite, ricordarsi di mettere a disposizione cereali, magari insieme a uno yogurt magro. L’importante è non rinunciare a quest’appuntamento con il cibo e, al contempo, evitare di sovraccaricare l’organismo con un’alimentazione “spazzatura” che tanto preoccupa i professionisti della salute.
Il succo di frutta può essere sostituito da una banana o da qualche fettina di mela. Si può offrire un pezzetto di formaggio magro invece del latte al cioccolato, e se il piccolo è di gusti facili magari una semplice carota da sgranocchiare.
Nel bel paese l’abitudine alla merenda è tutt’altro che diffusa: ben il 28% dei bambini non fa una merenda adeguata.
“In termini di calorie la merenda di metà mattina (e/o del pomeriggio) dovrebbe fornire circa il 5-10% del totale quotidiano, e deve sempre seguire a una sana colazione che purtroppo a volte si salta – spiega Andrea Ghiselli Dirigente di Ricerca del Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione del CRA di Roma, e membro del Board Scientifico della Fondazione Istituto Danone.
Questo significa che dovremmo stare tra le 100 e le 180 Calorie, considerando che un bambino in età delle elementari dovrebbe assumere circa 1.800 calorie al giorno, e che l’introito calorico deve essere inferiore nei più piccoli. La merenda, soprattutto a scuola, non deve quindi essere dimenticata.
Lo stimolo che viene dalla ricerca USA è interessante: si può proporre una merenda sana che non costi molto? La risposta è sicuramente positiva. Ad esempio: un panino piccolo con formaggio, con marmellata o due quadretti di cioccolata consente di stare in un quantitativo calorico accettabile e offre i carboidrati necessari, consentendo di spendere sicuramente poche decine di centesimi. Allo stesso modo anche le merendine ormai sono tarate per attribuire da 120 a 160 Calorie, quindi, non vanno demonizzate, ma bisogna ricordarsi di leggere bene le informazioni in etichetta, per evitare di sovraccaricare di grassi e zuccheri l’organismo.
Attenzione poi agli alimenti cucinati: un etto di pizza, grande più o meno come un IPhone, può dare 270 Calorie, quindi, ben più di quante ne servirebbero. L’ideale, in ogni caso, sarebbe il classico frutto fresco magari accompagnato da uno yogurt e pochissimi cereali”.
La frutta è indubbiamente più difficile da manipolare, per questo il consiglio è di mettere nello zaino una banana o magari di abituare il bimbo a mangiarla con la buccia, per evitare l’uso di coltelli.
Nel periodo invernale, poi, meglio non rinunciare ad arance e mandarini che offrono, come altra frutta, vitamine e fibre vegetali. Il costo di un frutto non supera i 30-40 centesimi di Euro e, se si vuole, con due biscotti secchi si realizza un ottimo mix.
Se la merenda è importante per i più piccoli, a tutte le età non bisogna dimenticare quanto conti una buona colazione che, negli adulti, addirittura aiuterebbe a controllare lo stress e a essere più efficienti.
Secondo quanto riportato sul Daily Mail, chi fa una buona colazione ha quasi il 90% in meno di ansia se posto di fronte a una situazione difficile, e risulta più efficiente di fronte a test di matematica, lingue straniere e altri argomenti.
Lo dice uno studio condotto su 2.000 persone presso il Centro per l’Innovazione di Brighton: chi non fa colazione, nella metà dei casi, si sente più stressato e meno produttivo.
Evitare, quindi, di bere solo caffè in tutta fretta, ma fornire al corpo proteine (ad esempio da latte e yogurt), carboidrati (ad esempio da pane, fette biscottate o biscotti) e zuccheri semplici (ad esempio quelli della frutta). Pur controllando le calorie totali, è il modo migliore per iniziare la giornata.
A cura del Dott. Andrea Ghiselli
Direttore di Ricerca
Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione del CRA, Roma