In etichetta si parla anche di salute

In questo post..

Le cosiddette “indicazioni nutrizionali e sulla salute” riportate in etichetta rappresentano uno strumento importante per aiutare il consumatore a compiere scelte consapevoli con un occhio alla salute e al benessere.

Non si parla solo di data di scadenza, modalità di conservazione o composizione del prodotto in termini di grassi, zuccheri o proteine. L’etichetta può contenere anche informazioni importanti per la salute, tutte rigorosamente passate al vaglio degli esperti prima di poter essere stampate sulla confezione che finisce sullo scaffale del supermercato. E anche se non si tratta di una novità introdotta con il regolamento europeo 1169/2011 entrato in vigore anche in Italia a dicembre 2015, è importante capire bene cosa significano queste frasi che citano più o meno direttamente argomenti legati alla salute e allo star bene.

Claim nutrizionali: facciamo chiarezza

Chi non ha mai acquistato un prodotto “light”, oppure “fonte di fibre” o ancora “ad alto contenuto di proteine”? Siamo talmente abituati a leggere queste frasi sulle confezioni dei prodotti che acquistiamo, che spesso non ci facciamo più molto caso o le leggiamo con superficialità. In realtà dietro ciascuna di queste affermazioni – le cosiddette “indicazioni nutrizionali” – c’è un grande lavoro di controllo che consente alle aziende di utilizzarle solo se vengono rispettati determinati parametri e limiti imposti a tutela del consumatore, per evitare che arrivino nelle case informazioni non del tutto corrette o addirittura false. Tale garanzia arriva dall’applicazione del Regolamento (CE) 1924/2006 che armonizza i claim (indicazioni) e fissa le regole per poterli utilizzare. E così, per esempio, per essere definito “light” un alimento deve avere un valore energetico (chilocalorie o kcal) ridotto almeno del 30% rispetto al prodotto originale; un alimento “fonte di fibre” deve contenere almeno 3 grammi di fibre per 100 grammi di prodotto o almeno 1,5 grammi di fibre per 100 kcal. Sul sito del Ministero della salute è disponibile un opuscolo dedicato alle nuove etichette nel quale sono descritti in dettaglio tutti i requisiti che un prodotto deve avere per poter utilizzare un determinato claim nutrizionale.

Ci sono anche i claim sulla salute

“Qualunque indicazione che affermi, suggerisca o sottintenda l’esistenza di un rapporto tra un alimento o uno dei suoi componenti e la salute”. È questa la definizione di “indicazione sulla salute” riportata dall’Articolo 2 del Regolamento (CE) 1924/2006. In altre parole, un claim di questo genere può essere utile al consumatore per adeguare meglio la dieta quotidiana alle proprie condizioni e necessità di salute, ma data l’importanza dell’argomento qualsiasi affermazione stampata in etichetta deve essere supportata da forti prove scientifiche. Ci sono inoltre numerosi altri vincoli imposti dal regolamento a tutela del consumatore, ad esempio: le indicazioni sulla salute infatti possono comparire solo se sulla confezione sono presenti anche frasi che spieghino l’importanza di una dieta varia ed equilibrata e indichino le quantità di alimento (o le modalità di consumo) necessarie per raggiungere l’effetto indicato. Dopo attente valutazioni degli esperti e conferme da parte della ricerca scientifica, si potrà quindi dire che il prodotto contiene una sostanza che può aiutare la crescita o altre funzioni dell’organismo (es., “Il calcio è necessario per il mantenimento di ossa normali”) e si potrà anche dire che la sostanza riduce un particolare rischio (es., “… la sostanza x abbassa/riduce il colesterolo nel sangue”).

Sotto controllo anche le vitamine e i minerali

Le regole generali indicate in precedenza valgono in linea di massima anche per vitamine e minerali. In questo caso un alimento può essere definito “fonte di/ad alto contenuto di” un particolare micronutriente (vitamina o minerale) se il prodotto contiene almeno il 15/30% dei valori nutritivi di riferimento o della dose giornaliera raccomandata di vitamina e/o minerale. Ci sono poi regole specifiche che riguardano la possibilità di “arricchire” un prodotto con vitamine, minerali e altre sostanze. Per quanto riguarda i micronutrienti, ci si basa sul Regolamento 1925/2006 nel quale sono riportati tra l’altro gli elenchi delle vitamine e minerali ammessi con una precisazione importante: l’aggiunta di vitamine o minerali deve essere consistente e pari almeno al 15% delle dosi giornaliere o dei valori nutritivi di riferimento raccomandate per 100 grammi o 100 ml.

 

Bibliografia:

  1. Ministero della salute. Etichettatura degli alimenti – Cosa dobbiamo sapere. 2015
  2. Ministero della salute. Alimenti particolari, integratori e novel food.

Potrebbero interessarti anche...

Binge Drinking, il segreto sta (anche) nel microbiota?
Per i giovani, in ogni caso, questa abitudine rischia di diventare una pesante minaccia per il benessere, anche per la sua diffusione. Le statistiche dicono che si tratta del  modello più comune ...
Il ruolo del microbiota nel rischio di sviluppare scompenso cardiaco
A farlo ipotizzare è una ricerca condotta dagli esperti di uno dei principali centri di ricerca sulle malattie cardiovascolari al mondo, la Cleveland Clinic. Secondo quanto è stato pubblicato su ...
L’alimentazione “Plant Based” aiuta a prevenire il diabete
La ricerca presenta caratteristiche di estremo interesse scientifico perché non si è rivolta esclusivamente alla qualità degli alimenti introdotti dai soggetti che hanno partecipato allo studio, ...
Quanto pesa il microbiota del latte materno sul benessere del bimbo
Una risposta arriva da una ricerca italiana, condotta da esperti dell’Università di Milano e della Fondazione Irccs Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, apparsa su European Journal of ...
Logo Nutripedia
Alimentazione e covid-19: posso aiutare il mio bambino a difendersi dall’infezione?
È vero che un’alimentazione senza glutine è più sana per tutti i bambini?
Ultimi mesi di gravidanza: per evitare di prendere troppo peso vanno eliminati i carboidrati?
Visita il sito Nutripedia

Questo sito prevede di utilizzare determinate categorie di cookie per diversi motivi. Per ottenere maggiori informazioni sulle categorie di cookie utilizzati e limitarne l’utilizzo, consulta la cookie policy.