Etichette nutrizionali, così possono aiutare i giovani nelle scelte alimentari

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Più leggi, meglio scegli. Non solo: più trovi indicazioni relative ai valori nutrizionali in termini di nutrienti (e non solo) sulla confezione di un alimento, tanto minori saranno i rischi di fare scelte sbagliate a tavola. E di cadere nella trappola dello Junk Food.

Ad offrire questi consigli ai giovanissimi, con il richiamo ad una maggior attenzione a rendere ben visibili le informazioni riportate sotto l’etichetta “Nutrition Facts”, è una ricerca condotta dagli esperti dell’Università del Texas di Houston, pubblicata su Nutrients (primo autore Christopher D. Pfledderer). Dall’indagine, condotta su alunni di Middle School e High School, emergono chiaramente le associazioni tra lettura delle informazioni nutrizionali e scelte salutari a tavola. Ma rimane un problema da non sottovalutare: sono ancora pochi, troppo pochi, i ragazzi che si informano con queste modalità. E quindi occorre potenziare il ricorso a questi strumenti di conoscenza, anche utilizzando al meglio i social network per spiegarne il valore.

Fondamentale la semplicità

Lo studio mette in luce diversi aspetti del legame tra informazione e messa in atto da parte dei giovani di sane scelte alimentari. E segnala quanto sia importante favorire da parte dei giovani la conoscenza. Da qualche tempo, le etichette nutrizionali americane hanno aumentato la quantità di informazioni offerte: se prima ci si limitava a dimensioni della porzione, calorie e principali nutrienti, ora si è modificato il carattere che evidenzia le dimensioni ottimali delle porzioni, oltre alle calorie. Ma soprattutto con le etichette si offrono conoscenze anche sui rapporti tra alimentazione e salute, con particolare riferimento alle patologie croniche. Il tutto, per aiutare i consumatori a confrontare i prodotti alimentari e potenzialmente a fare scelte alimentari più sane. Nello studio, come riporta una nota dell’Università, si sono analizzate le associazioni trasversali tra l’uso dell’etichetta “Nutrition Facts” e i comportamenti alimentari tra un campione rappresentativo di studenti. Che hanno riportato il loro livello di utilizzo dell’etichetta nutrizionale per fare scelte alimentari e il consumo del giorno precedente di 26 prodotti alimentari, inclusi 13 cibi “sani” e 13 cibi “malsani”. I 26 prodotti alimentari sono stati utilizzati per calcolare un punteggio SPAN Healthy Eating Index (0-100), un punteggio Healthy Foods Index (0-100) e un punteggio Unhealthy Foods Index (0-100).

Chi si informa mangia meglio

Cosa è emerso dallo studio? In termini generali, gli studenti che hanno riferito di utilizzare sempre o quasi le etichette nutrizionali per le loro scelte hanno mostrato maggiori probabilità di consumare cibi “sani”, come noci, pane integrale, verdure, frutta intera e yogurt. Peraltro, gli stessi studenti hanno messo in luce una minor tendenza alla scelta di alimenti non proprio salutari, ovviamente in confronto ai coetanei che non hanno mai (o saltuariamente) osservato i valori nutrizionali dei piatti riportati in etichetta. C’è però un problema. Nel complesso, solo poco più di un giovane su dieci ha riferito di utilizzare sempre o quasi le etichette nutrizionali per fare scelte alimentari, e quasi il 28% ha detto di leggerle solo occasionalmente.

Addirittura, il 61% dei giovani seguiti ha indicato di non aver mai o quasi mai utilizzato le etichette nutrizionali. Il punteggio medio dello SPAN Healthy Eating Index tra gli studenti del campione variava da 41,8 a 53,6. L’utilizzo dell’etichetta Nutrition Facts è stato associato in modo significativo e positivo ai punteggi SPAN Healthy Eating e Healthy Food Index, ed associato in modo significativo e negativo al punteggio Unhealthy Foods Index.
Cosa fare? Secondo gli esperti occorre puntare sulla scuola per aumentare la conoscenza delle tabelle nutrizionali.

Impariamo anche da noi

Lo studio diventa una sorta di “manifesto” dell’attenzione alla lettura delle etichette fin dalla giovane età. Ed anche da noi l’educazione appare fondamentale. Magari spiegando bene che la tabella nutrizionale presente sulla confezione deve contenere obbligatoriamente il contenuto energetico (cioè la quantità di calorie in rapporto al peso della singola confezione o a 100 grammi dell’alimento stesso), il quantitativo in lipidi, in acidi grassi saturi, proteine, carboidrati, zuccheri semplici e sale. E come occorra ricordare che quando si associa ad un prodotto una particolare indicazione nutrizionale vanno riportati in etichetta anche i quantitativi di fibre, vitamine e sali minerali.

Esistono infatti norme UE per garantire che le indicazioni nutrizionali o sulla salute riportate sulle confezioni degli alimenti corrispondano a verità e siano basate su elementi scientifici. Sono solo esempi di quanto e come essere informati, fin da piccoli, significa porre le basi per il controllo del peso e la diminuzione del rischio di cronicità future. Semplicemente scegliendo un’alimentazione sana. Senza eliminare nulla, ma prediligendo quanto viene proposto dalla dieta mediterranea.

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