Vengono definiti “aggiunti” tutti quegli zuccheri utilizzati come ingredienti nella preparazione di prodotti alimentari (dagli affettati ai biscotti) e quelli che vengono mangiati separatamente o aggiunti ai cibi una volta arrivati in tavola (nel latte, nel tè, eccetera). E stando a quanto si legge nel documento recentemente pubblicato sulla rivista Circulation dai ricercatori statunitensi della AHA, limitare il consumo di questo tipo di zucchero in età pediatrica è fondamentale per evitare di incorrere in problemi di salute a breve e a lungo termine. “Gli zuccheri devono far parte dell’alimentazione quotidiana, ma è importante anche determinare una soglia da non superare se si vogliono evitare molte patologie che iniziano già nei bambini e si fanno sentire poi una volta raggiunta l’età adulta” spiega Miriam Vos, prima autrice della ricerca che assieme ai colleghi ha analizzato i lavori scientifici finora pubblicati sull’argomento. Da questo enorme lavoro sono emerse tre raccomandazioni principali valide per bambini e adolescenti:
Indipendentemente dalle differenze nelle raccomandazioni, su una cosa tutti gli esperti sono d’accordo: il consumo eccessivo di zucchero nella dieta di bambini e adolescenti è pericoloso per la salute sotto diversi punti di vista. La prima conseguenza negativa di una dieta troppo dolce è senza dubbio l’aumento di peso che sempre più spesso arriva anche all’obesità. “Una dieta troppo ricca di zuccheri si associa in genere a un maggior numero di calorie consumate e questo a sua volta si lega a un aumento dell’indice di massa corporea e della circonferenza vita” spiegano gli autori.
Ma non mancano i problemi ai denti (i troppi zuccheri sono legati a un aumento del rischio di carie), al cuore e al corretto funzionamento del metabolismo. Nella revisione della letteratura curata dalla AHA si legge infatti che diversi studi hanno mostrato un aumento della pressione sanguigna anche in età pediatrica associata a un eccesso di zuccheri nell’alimentazione quotidiana. “E ci sono prove che suggeriscono anche un effetto negativo dei troppi zuccheri aggiunti sul fegato (che diventa più “grasso”) e su alcuni fattori di rischio cardiovascolari come i livelli di trigliceridi o colesterolo” conclude la ricercatrice.
Le linee guida sul consumo di zucchero pubblicate nel 2015 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomandano di ridurre le calorie derivate dagli zuccheri semplici a meno del 10% delle calorie totali consumate nella giornata, arrivando anche a suggerire una soglia più bassa, pari al 5%. Da sottolineare che in questo caso con il termine “zuccheri semplici” si indicano anche quelli presenti naturalmente nel miele, nei succhi di frutta eccetera.
C’è però un problema: bambini e adolescenti oggi consumano una quantità di zucchero aggiunto molto superiore a quella raccomandato dagli esperti. “Negli Stati Uniti si arriva in media a 80 grammi al giorno (19 cucchiaini) per bambini e ragazzi tra i 2 e i 19 anni” dice Vos, ricordando che spesso una dieta troppo ricca di questi zuccheri è più povera di cibi davvero nutrienti. Le fonti principali di zuccheri aggiunti nella dieta dei più giovani? Senza dubbio le bevande zuccherate – inclusi gli energy drink o le bevande per lo sport – giocano un ruolo da protagonista, seguite da biscotti e dolci di ogni genere. Ecco perché è importante conoscere ciò che si porta in tavola leggendo sempre con attenzione le etichette. E poiché ai bambini in genere piace il gusto dolce, meglio puntare su prodotti che contengono naturalmente zuccheri come per esempio la frutta o su alimenti zuccherati ma ricchi di altri nutrienti come lo yogurt o il latte magri.
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