I primi latti fermentati sono stati probabilmente di cervidi, seguiti dai caprini, ovini e, infine, bovini. Si suppone, come citato anche ampiamente nella Bibbia (la Terra Promessa è descritta come ‘il paese in cui scorre latte e miele’, Ezechiele, 20,6), che il latte fermentato fosse impiegato già dagli uomini preistorici.
Una delle prime ricette del ‘nostro’ yogurt è l’opus lactorum che appare nel 200 d.C. e prevede l’aggiunta di miele e frutta al latte fermentato. Solo con l’avvento delle grandi esplorazioni si sono rese note le qualità benefiche dei latti fermentati: arabi, bulgari, zulù e indù impiegavano lo yogurt per curare i disturbi intestinali e regolarizzare il sonno.
Una svolta importante avvenne all’inizio del XX secolo quando il Nobel Elia Metchnikoff scoprì le proprietà benefiche dei lattobacilli e formulò la teoria dell’utilità dello yogurt secondo cui ‘lo yogurt contiene batteri buoni con azione antiputrefattiva e quindi con benefici effetti sul microbioma’.