Il grado di efficienza fisica e, parallelamente lo stato di salute, sono strettamente correlati alla quantità e alla qualità del movimento.
Nella popolazione generale non affetta da patologie la pratica regolare dell’esercizio fisico ludico-salutistico consente di migliorare la condizione di salute con un andamento dose-risposta di tipo parabolico, ovvero all’aumentare del livello di attività fisica crescono i benefici, mentre la morbilità e la mortalità (soprattutto cardiovascolare) si riducono.
Purtroppo la diffusione sempre crescente delle macchine in tutte le attività umane, nei Paesi a forte sviluppo economico e industriale, ha comportato una progressiva riduzione delle opportunità di movimento con la conseguente perdita dell’efficienza fisica.
È stato ampiamente dimostrato che lo stile di vita sedentario è un fattore indipendente, capace di aumentare il rischio per la salute della popolazione, in particolare per quanto riguarda lo sviluppo di una condizione di sovrappeso e obesità e di molte altre malattie croniche (incluse la coronaropatia, l’ipertensione arteriosa, il diabete di tipo 2, l’osteoporosi e alcune forme di neoplasie).
La sedentarietà, e l’eccesso di peso che ne deriva, concorrono a determinare la maggior parte dei decessi; in particolare secondo il “Global health risk: mortality and burden of disease attributable to selected major risks” (2009) la sedentarietà sarebbe causa di circa il 30% delle malattie cardiache, del 27% dei casi di diabete e del 21-25% dei tumori di mammella e colon. Tale bilancio, senza un intervento mirato, è destinato ad aumentare.
Per salvaguardare la propria salute è quindi fondamentale che lo sport o il fitness siano parte integrante dello stile di vita: una ridotta esposizione a sedentarietà ed eccesso ponderale aumenterebbe l’aspettativa di vita di circa 5 anni.
Ma l’attività fisica come può farci stare bene (o meglio)?
L’evidenza scientifica già da tempo ha dimostrato che l’attività fisica migliora una serie di parametri associati al rischio di malattie degenerative-croniche, tipo aterosclerosi, trombosi, infarto e malattia cardiaca.
Il movimento ha un effetto positivo, ad esempio, su:
Inoltre, può essere un piacevole strumento di prevenzione e cura di alcune tra le patologie oggi più frequenti.
Il ruolo dell’attività fisica in patologia
PATOLOGIE CARDIORESPIRATORIE | |
Malattia coronarica | P, M, R |
Insufficienza cardiaca congestizia | M |
Ictus | P, M |
Patologia arteriosa periferica | M, P |
Ipertensione | M, P |
Dislipidemie | P, M |
Asma bronchiale | M |
Broncopneumopatia cronica ostruttiva | M |
PATOLOGIE METABOLICHE | |
Sovrappeso e obesità | P, M |
Diabete di 1° tipo | M |
Diabete di 2° tipo | P, M |
Sindrome Metabolica | P, M |
Litiasi | P ? (la sedentarietà aumenta il rischio) |
Legenda: P = prevenzione, M = trattamento, R = riabilitazione, ? = prove insufficienti Da Booth et al (2002) in Vuori I (2004) modificata in Spada R, Giampietro M (2005). |
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