Molti studi hanno messo in luce l’associazione tra un elevato livello di zuccheri aggiunti nella dieta quotidiana e i fattori di rischio cardiovascolare più comuni, e uno studio statunitense suggerisce che i problemi a cuore e vasi legati a questo tipo di dolcezza aggiunta al piatto possono essere davvero molto seri. “Anche se negli ultimi anni abbiamo assistito a una tendenza generale verso la riduzione degli zuccheri aggiunti rispetto a qualche decennio fa, la dieta di molti paesi occidentali resta decisamente troppo ricca di questi zuccheri e le conseguenze sulla salute sono davvero importanti” spiega dalle pagine della rivista JAMA Internal Medicine Quanhe Yang, dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) statunitensi e primo autore della ricerca.
Dallo studio emerge infatti una forte associazione tra consumo di zuccheri aggiunti e rischio di mortalità per malattie cardiovascolari: se questi zuccheri forniscono il 17-21% delle calorie quotidiane il rischio sale del 38% rispetto a quando le calorie derivate da zuccheri aggiunti sono solo l’8% del totale. E sale ancora di più se le calorie da zuccheri aggiunti superano il 25% del totale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità fissa il limite massimo di energia (calorie) derivata da zuccheri aggiunti al 10% del totale ed è importante prestare sempre grande attenzione a questa soglia se si vuole mantenere in salute il cuore.
Quali sono i meccanismi e le spiegazioni cliniche e biologiche che legano il consumo eccessivo di zuccheri aggiunti a un aumento del rischio cardiovascolare? Nonostante i numerosi studi che si sono occupati del problema, il puzzle non è ancora completo, ma alcuni importanti tasselli sono stati già posizionati. “Dai risultati finora raggiunti sembra che lo zucchero influenzi la salute di cuore e vasi attraverso diverse vie” chiariscono gli autori della ricerca prima di elencare i fattori di rischio cardiovascolare che sono modulati anche dall’assunzione di zucchero.
In primo piano l’ipertensione, una condizione pericolosa per la salute cardiovascolare e che, come dimostrato in modelli sperimentali e sull’uomo, può svilupparsi quando la dieta è troppo ricca di zuccheri aggiunti, come quelli presenti nelle bevande zuccherate. Ma l’eccesso di zuccheri nel piatto (o nel bicchiere) modifica anche il livello dei trigliceridi – un fattore di rischio cardiovascolare ben noto – e lo fa anche attraverso l’aumento della produzione di grassi nel fegato e la sintesi di trigliceridi epatici. Infine, ma non certo meno importante, alcuni esperti suggeriscono un’associazione tra eccesso di zuccheri e aumento dei marcatori di infiammazione, che rappresentano fattori chiave nello sviluppo di molte malattie cardiovascolari.
Le conseguenze negative dell’eccesso di zuccheri aggiunti sulla salute hanno portato gli esperti a suggerire di utilizzare proprio il livello di tali zuccheri nella dieta come indicatore della qualità del regime alimentare: in altri termini, maggiore è la quantità di zucchero aggiunto in una dieta, peggiore è la qualità della dieta stessa. Tutte queste osservazioni si basano sui risultati di numerosi studi clinici che hanno dimostrato come l’eccesso di zucchero aggiunto – presente ad esempio in caramelle, dolciumi e dessert vari, succhi di frutta e bevande zuccherate, miele, ma anche lo zucchero con cui comunemente dolcifichiamo il caffè – è alla base di molte malattie non trasmissibili come per esempio il diabete di tipo 2 o di condizioni che rappresentano un rischio per la salute come l’ipertensione o il sovrappeso.
È fondamentale quindi essere in grado di calcolare quante calorie derivano proprio dagli zuccheri sul totale delle calorie presenti nella dieta quotidiana. Gli esperti della American Heart Association (AHA) ricordano per esempio che in ogni grammo di zucchero ci sono 4 chilocalorie (che nel linguaggio comune sono indicate semplicemente come “calorie”) e ogni cucchiaino da té contiene circa 4 grammi di zucchero. Se in etichetta si legge che il prodotto contiene 20 grammi di zucchero (circa 5 cucchiaini), significa che consumandolo assumiamo circa 80 calorie dallo zucchero. Ed è importante non farsi ingannare dai diversi nomi con i quali si può indicare lo zucchero aggiunto. “Sono zuccheri tutti quei composti con un nome che termina in ‘–osio’, come maltosio, fruttosio, glucosio, eccetera” spiega Rachel Johnson, membro della AHA.
Fonti: 1. Yang Q, et al. JAMA Intern Med. 2014; 174(4):516-24. 2. WHO Guideline – Sugar intake for adults and children. 2015. 3. AHA – By any other name, it’s still sweetener. AHA web site.Questo sito prevede di utilizzare determinate categorie di cookie per diversi motivi. Per ottenere maggiori informazioni sulle categorie di cookie utilizzati e limitarne l’utilizzo, consulta la cookie policy.