Non esagerare con le carni rosse significa (anche) prevenire il diabete

In questo post..

Stiamo vivendo una fase di sostanziale attenzione alle fonti proteiche, sia in termini di sostenibilità per il pianeta sia per il benessere del singolo. Ed è in questo dibattito, sicuramente molto interessante e non solo sul fronte scientifico, che si inserisce un nuovo tassello di conoscenza.

Secondo una ricerca apparsa su American Journal of Clinical Nutrition, infatti, basterebbe superare le due porzioni di carne rossa ogni settimana per avere un rischio maggiore di sviluppare il diabete di tipo 2. Lo studio va a confermare un’associazione già mostrata da altre evidenze cliniche. Ma soprattutto conduce ad una riflessione che va fatta. Sempre di più si tende a modificare le fonti proteiche preferenziali. E stando all’analisi, coordinata da Walter Willett con un gruppo di ricercatori della Harvard T.H. Chan School della Sanità Pubblica, questa pare essere una via ottimale nell’ottica di un introito di proteine misto. In particolare, sempre dallo studio, si è visto che la sostituzione della carne rossa con fonti proteiche di origine vegetale, come noci e verdure, o modeste quantità di latticini, è risultata associata ad un ridotto rischio di diabete di tipo 2.

Si parla di associazione

Va detto. Stiamo parlando di associazione, quindi è tutto da svelare il potenziale rapporto causa-effetto che conduce chi consuma due o più porzioni di carni rosse (comprese ovviamente quelle trasformate) a vedere aumentare le probabilità di sviluppare diabete di tipo 2 in confronto a chi non consuma carne.

Secondo il primo autore Xiao Gu, in ogni caso, il monito che emerge è chiaro. Meglio limitare il consumo di carni rosse, anche in logica di prevenzione del diabete di tipo 2. Gli scienziati di Harvard hanno preso in esame le informazioni sanitarie di 216.695 partecipanti al Nurses’ Health Study (NHS), NHS II e Health Professionals Follow-up Study (HPFS). La dieta è stata valutata con questionari sulla frequenza alimentare ogni due o quattro anni, per un massimo di 36 anni. In questo periodo di osservazione oltre 22.000 partecipanti hanno sviluppato un diabete di tipo 2.

Analizzando i dati relativi alle abitudini alimentari, gli studiosi hanno visto che il consumo di carne rossa, compresa quella lavorata e non trasformata, è risultato associato ad un aumento del rischio di diabete di tipo 2. I partecipanti che mangiavano più carne rossa avevano un rischio maggiore del 62% di sviluppare il diabete di tipo 2 rispetto a quelli che ne mangiavano meno. Ogni porzione giornaliera aggiuntiva di carne rossa lavorata era associata a un rischio maggiore del 46% di sviluppare il diabete di tipo 2 e ogni porzione giornaliera aggiuntiva di carne rossa non trasformata era associata a un rischio maggiore del 24%.

Sostituendo invece le fonti proteiche, cioè eliminando una porzione giornaliera di carni rosse con altre fonti proteiche, il rischio di sviluppare diabete sembra calare. In particolare se si sostituisce con una porzione settimanale di frutta secca e verdura il rischio calerebbe del 30%, mentre con i latticini il rischio sarebbe inferiore del 22%.

 

Fonte: https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0002916523661192?via%3Dihub

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