Molti adulti non pensano ai rischi cardiovascolari, ma i dati più recenti dimostrano che, seppur più frequenti tra le persone anziane, gli “incidenti” legati a problemi di cuore e vasi sono sempre più comuni anche tra i giovani. È quanto si legge sulle pagine della rivista JAMA Neurology dove sono stati recentemente pubblicati i risultati di uno studio condotto da Mary George dei Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta, negli Stati Uniti.
I ricercatori hanno scoperto che i ricoveri ospedalieri per ictus ischemico, causato cioè da una ostruzione dei vasi sanguigni che portano il sangue al cervello, è aumentato del 41,5% negli uomini di età compresa tra 35 e 44 anni nel periodo 2011-2012 rispetto al periodo 2003-2004. “In parte l’aumento dei casi potrebbe essere legato a una migliore diagnosi, ma tra i due periodi di studio abbiamo notato un significativo aumento dei fattori di rischio tipici dell’ictus” spiega l’autrice, citando poi i numeri relativi a tali fattori di rischio. Tra i due periodi si è osservato un aumento dal 4% all’11% nell’ipertensione, dal 12% al 21% nei problemi con i livelli di lipidi (grassi) nel sangue, dal 4% al 7% nel diabete, dal 5% al 16% nell’uso di tabacco e dal 4% al 9% nell’obesità. “Numeri chiari che ci fanno riflettere e sottolineano ancora una volta l’importanza della prevenzione anche nei giovani adulti” concludono i ricercatori.
Nonostante numerosi studi scientifici abbiano dimostrato che nella maggior parte dei casi i fattori di rischio per le malattie cardiovascolari possono essere modificati e spesso addirittura eliminati, i problemi a cuore e vasi restano oggi la prima causa di morte nel mondo. Questa situazione è, almeno in parte, il risultato di una informazione non completa o non corretta sui fattori di rischio e su come intervenire per modificarli, secondo quanto emerso da un sondaggio recentemente condotto dagli esperti statunitensi della Cleveland Clinic “In molti conoscono i numeri legati alle questioni economiche quotidiane, come per esempio la cifra presente sul conto bancario, ma non tutti sanno quali sono i numeri della salute” spiega Steve Nissen, direttore della Medicina Cardiovascolare alla Cleveland Clinic, ricordando che basta una conoscenza di base di questi ‘numeri della salute’ per mantenere sani cuore e vasi ed evitare problemi futuri.
Dal sondaggio è emerso che il 68% degli statunitensi è preoccupato di morire per cause cardiovascolari, ma solo il 18% conosce il proprio indice di massa corporea e il 38% è a conoscenza dei propri valori di pressione. Come se non bastasse, dal sondaggio si nota come solo in pochi siano consapevoli dello stretto legame tra diabete e malattie cardiovascolari o dell’importanza del colesterolo LDL (quello “cattivo”) o del grasso addominale e della circonferenza vita tra i fattori di rischio per cuore e vasi.
Quali sono dunque i numeri da conoscere quando si parla della salute cardiovascolare? Gli esperti del Progetto Cuore, che dal 1998 sono in prima linea per monitorare il benessere del cuore degli Italiani e aggiornare medici e cittadini sull’argomento, ne elencano alcuni tra i più importanti e sui quali si può agire modificando lo stile di vita sempre dopo aver consultato il medico. Ecco le definizioni delle condizioni di rischio e degli stili di vita pericolosi.
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