Buone notizie per gli allergici e gli intolleranti a sostanze alimentari (non più del 2% della popolazione adulta italiana), per i quali sarà ancora più semplice e rapido individuare negli alimenti la presenza degli ingredienti verso i quali potrebbero avere una reazione. Una delle modifiche più importanti introdotte con il regolamento europeo 1169/2011 riguarda infatti proprio gli allergeni, sostanze capaci di provocare allergie o intolleranze, che devono essere messe in evidenza con carattere diverso rispetto agli altri ingredienti contenuti nel prodotto.
Possono cambiare quindi la dimensione, lo stile e il colore del carattere, il tutto con lo scopo finale di rendere più visibili gli allergeni presenti in un prodotto alimentare.
Per mettere un po’ d’ordine in uno scenario piuttosto complesso, gli esperti europei hanno preparato un elenco di 14 voci che riporta tutte le sostanze che rientrano nella definizione di allergeni da indicare in modo diverso in etichetta. Questo elenco include i 14 allergeni più comuni e diffusi, dai crostacei alla frutta secca, passando per il pesce, le uova e molto altro ancora.
Al primo posto di tale elenco c’è il glutine, una proteina presente in molti cereali e di conseguenza anche in numerosi prodotti da forno. Si tratta di una sostanza che può essere particolarmente pericolosa per chi soffre di celiachia, l’infiammazione cronica dell’intestino tenue causata proprio dall’ingestione del glutine e che porta danni notevoli alla parete intestinale riducendone notevolmente la capacità di assorbire i nutrienti.
L’intolleranza al glutine rappresenta una forma di intolleranza particolare, dal momento che coinvolge il sistema immunitario, ma in modo diverso e in un certo senso più complesso rispetto alle classiche reazioni allergiche al cibo. Come nel caso dell’intolleranza al lattosio, anche per l’intolleranza al glutine esistono test per arrivare alla diagnosi certa che si basano sulla ricerca di particolari anticorpi anti-glutine e sulla biopsia per verificare la corretta morfologia della parete intestinale. I celiaci, che secondo le stime dell’Associazione Italiana Celiachia (AIC) nella popolazione italiana sono 1 su 100, devono rinunciare a tutti gli alimenti che contengono anche solo tracce di glutine per poter evitare i sintomi che vanno da diarrea e crampi addominali fino al ritardo nella crescita dei più piccoli o alla perdita di peso negli adulti. E siccome non è certo facile conoscere tutti gli alimenti che contengono glutine, l’AIC mette a disposizione sul proprio sito un elenco di alimenti segnalandoli come “permessi”, “a rischio” e “vietati” a seconda della loro composizione e che rappresenta uno strumento importante per la gestione della malattia nella vita quotidiana.
Fonti: – REGOLAMENTO (UE) N. 1169/2011 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 25 ottobre 2011. – EUFIC – Le allergie e le intolleranze alimentari. http://www.eufic.org/article/it/expid/basics-allergie-intolleranze-alimentari/ – Associazione italiana celiachia. www.celiachia.it