Il microbiota della bocca regola la salute delle mascelle

In questo post..

Si aggiungono, giorno dopo giorno, interessanti rilevazioni scientifiche che contribuiscono a spiegare le tante funzioni del microbiota lungo l’apparato digerente. Visto che la corretta digestione inizia nella bocca, ora una ricerca concentra l’attenzione sul ruolo dello stimolo immunologico indotto dal microbiota sulle ossa, con conseguente possibile maggior salute dell’osso alveolare, che ha il compito di ospitare i denti.

Il legame tra batteri e benessere osseo

Lo studio è stato condotto dagli esperti dell’Università della Carolina del Sud, guidati da Chad M. Novince, ed è stato pubblicato su Journal of Clinical Investigation Insight. La ricerca dimostra che la presenza di un microbiota “buono” può influire sull’omeostasi di specifiche cellule del sistema immunitario che hanno il compito di favorire il normale ricambio della struttura dell’osso. In particolare, lo studio dimostra che il microbiota orale commensale modula la comunicazione tra le cellule immunitarie e le cellule ossee, che influiscono sulla salute delle ossa alveolari.

L’indagine, insomma, offre informazioni sui modi con cui le interazioni tra batteri e cellule immunitarie nella cavità orale influenzino la salute dell’osso alveolare. L’analisi ha studiato cellule del midollo osseo della mandibola di animali, con conseguente studio della situazione delle cellule attive sul sistema immunitario, poi, attraverso un antisettico comunemente impiegato per affrontare la parodontite, si è creata una sorta di “pulizia” del microbiota stesso. Quando si è effettuato questo secondo passaggio si è avuta una risposta in termini di risposta immunitaria sul fronte degli osteoclasti, che hanno il compito di “distruggere” il tessuto osseo: il loro compito è contrario a quello degli osteoblasti, che invece costruiscono osso. Dall’equilibrio di queste due attività dipende il benessere delle ossa e il continuo ricambio di tessuto. La ricerca mostra in conclusione che il microbiota orale commensale influenza l’omeostasi dell’osso alveolare attraverso meccanismi che non dipendono dalla composizione dei batteri delle altre aree dell’apparato digerente e che si può influire solamente sui ceppi presenti nella bocca. In futuro, influendo sulla composizione del microbiota orale, si può sperare di influire anche su condizioni patologiche estremamente frequenti a carico di denti e gengive.

Le vie aperte dalla ricerca

La parodontite, una delle patologie più diffuse, così come la sensazione di avere un dente che “si muove” potrebbero in futuro vedere proprio negli studi sul microbiota orale una possibile nuova via d’approccio. La parodontite è un’infiammazione profonda delle gengive provocata dai batteri presenti nella placca dentale non adeguatamente rimossa con una corretta igiene orale. Chi crede che avere gengive sanguinanti o che si ritirano sia normale o che non ci si possa fare granché si sbaglia. Un’alimentazione varia, ricca di frutta e verdura, così come una masticazione lenta possono aiutare a mantenere un microbiota orale sano, contribuendo a limitare i rischi. Ma non bisogna mai dimenticare l’importanza dell’igiene orale e delle visite di controllo regolari dal dentista, per limitare i rischi che i batteri presenti nella placca riescano ad entrare sotto le gengive distruggendo l’ancoraggio che mantiene il dente saldamente attaccato all’osso.

 

 

Potrebbero interessarti anche...

Dormi poco e/o male: se dipendesse dal microbiota?
Gli esperti lo chiamano cronotipo. È il ritmo che organizza, caso per caso, i tempi del sonno. Non solo porta a determinare quando ci addormentiamo, ovvero se siamo allodole o gufi, ma anche ...
Soffrite d’insonnia? Attenzione (anche) allo junk food
A lanciare un’ennesima stoccata alle cattive abitudini alimentari e alla dieta eccessivamente ricca di cibo spazzatura è una ricerca pubblicata su Obesity, coordinata da Jonathan Cedernaes ...
L’immagine del cibo può ingannare il cervello e aiutare a perdere peso?
Ma se questo pensiero suona soprattutto come una sorta di “resa” nei confronti del sovrappeso, va detto che il cervello potrebbe anche essere ingannato dalle ripetute immagini di un piatto ...
Perché l’esercizio fisico riduce il bisogno di cibo da parte del cervello
A provare il ruolo del cervello e della sua reattività ai segnali che giungono dal cibo è uno studio apparso su Human Brain Mapping. L’indagine rivela che l’esercizio aumenta la reattività ...
Logo Nutripedia
Alimentazione e covid-19: posso aiutare il mio bambino a difendersi dall’infezione?
È vero che un’alimentazione senza glutine è più sana per tutti i bambini?
Ultimi mesi di gravidanza: per evitare di prendere troppo peso vanno eliminati i carboidrati?
Visita il sito Nutripedia

Questo sito prevede di utilizzare determinate categorie di cookie per diversi motivi. Per ottenere maggiori informazioni sulle categorie di cookie utilizzati e limitarne l’utilizzo, consulta la cookie policy.