Si va alla ricerca di cibi molto densi dal punto di vista delle calorie, dei grassi e degli zuccheri. Succede soprattutto quando l’umore va giù o lo stress è troppo elevato e spesso la ricerca di un po’ di conforto attraverso il cibo è un’azione del tutto inconscia, sulla quale la mente non riesce a esercitare alcun controllo. Ecco cosa consigliano gli esperti statunitensi della Mayo Clinic per limitare l’emotional eating.
- Via lo stress. Lo stress è uno dei fattori che maggiormente contribuisce all’emotional eating; meglio cercare di tenerlo sotto controllo con tecniche ad hoc come lo yoga, il rilassamento e la meditazione.
- È davvero fame? Se l’ultimo pasto risale a un paio di ore prima e lo stomaco non “brontola” è molto probabile che non si tratti di vera fame ma di un desiderio più legato alle emozioni. Meglio aspettare un po’ di tempo prima di assecondare tale desiderio e spesso la fame se ne va da sola.
- Il diario alimentare. Tenere traccia di cosa e quanto si mangia, delle sensazioni legate al consumo di cibo e degli orari dei pasti può aiutare a scovare un eventuale legame tra cibo ed emozioni.
- A volte serve un supporto. Amici e familiari possono dare una mano a superare le emozioni che spingono verso il cibo.
- No alla noia. Invece di buttarsi sul cibo, si può cercare di tenere mente e corpo impegnati in attività piacevoli e divertenti: una camminata, la lettura di un buon libro, l’ascolto di un po’ di musica, eccetera.
Lontani dalle tentazioni. Se in casa non ci sono scorte di “comfort food” (il cibo che dà conforto) sarà ovviamente più semplice resistere alle tentazioni.
Non solo privazioni. Mangiare sano non deve mai essere sinonimo di sacrificio e privazione: meglio puntare sulla varietà e concedersi una trasgressione ogni tanto, a patto di non esagerare.
Snack sani. Se il desiderio di cibo è troppo forte si può optare per spuntini sani come frutta fresca, vegetali, oppure si possono scegliere le versioni light o a basso contenuto di grassi dei propri alimenti preferiti.
Dagli errori si impara. Cedere occasionalmente all’emotional eating non deve rappresentare una fonte di senso di colpa o un motivo per cedere. Al contrario da questo “errore” si possono trarre insegnamenti utili per il futuro.
Fonte:
Mayo clinic. 9 ways to curb emotional eating.
http://diet.mayoclinic.org/diet/motivate/ways-to-curb-emotional-eating?xid=nl_MayoClinicDiet_20151125